Qualcosa su di me...

Sono una persona curiosa, appassionata del mio lavoro sempre alla ricerca di migliorare me stesso e il modo in cui opero, e sono in costante ricerca formativa.

Ma non sono sempre stato così…

Come figlio unico ho avuto un’infanzia semplice. Non ho mai dovuto competere per avere l’attenzione dei miei genitori e i miei risultati scolastici erano giusto sufficienti per non essere bocciato. Facevo il minimo indispensabile e passavo il resto del tempo a divertirmi con gli amici.

Un po’ alla volta questo stile di vita ha finito per minare la mia autostima, farmi credere di essere un incapace e così, in preda ad una forte crisi ho preso la mia prima importante decisione. Darmi un’altra possibilità ed iscrivermi all’università.

Quando dissi a mio padre che volevo iscrivermi all’università si è messo le mani tra quei pochi capelli che gli rimanevano. Pensava avrebbe dovuto mantenermi ancora molti anni. Del resto come dargli torto, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Avrei sicuramente pensato la stessa cosa se fossi stato al suo posto.

Mirko Galassi Esperto Digital Marketing

Tuttavia questo è vero solo quando il lupo non si è scottato,
perché allora la musica cambia...

Libri marketing

Mi trovai un lavoro part-time al Mc Donald’s di Ferrara. 24 ore a settimana. Ricordo tutto di quel periodo anche tutti i dettagli del mio primo colloquio.

Diciamolo, non ero sicuramente un tipo semplice per i miei datori di lavoro. E oggi ricordo quei due anni trascorsi come tra i più belli della mia vita. Ho conosciuto persone splendide e mi sentivo bene perché ero padrone del mio destino e vivevo al massimo.

Finito di lavorare andavo a casa e mi mettevo sui libri.

N.B. Il mio primo libro, per intero, l’ho letto all’università. Alle superiori, per le attività di narrativa che richiedevano la lettura di un libro, prendevo sempre qualcosa per cui sapevo ci fosse il film.

Poi il resto lo immagini, vero?
Un giorno però la prof. Deve aver mangiato la foglia e mi ha obbligato a prendere “I Malavoglia”… ma questa è un’altra storia.

Studiavo e lavoravo.
Non c’era spazio per nient'altro.

Finalmente avevo una passione: lo studio.
A questo ragazzo che non aveva mai apprezzato il calcio, mai avuto un idolo e un poster attaccato sopra il suo letto, finalmente gli si era accesa una lampadina.

Ero uscito dal tunnel. Ma ero uscito prima di Caparezza.

Rifiutavo di uscire con gli amici e le ragazze (non che ci fosse la fila fuori dalla porta) finché non avevo dato l’esame che mi ero prefissato.
Superato l’esame mi facevo un regalo. Prima la stampante, poi lo scanner, poi la telecamera e via dicendo.

In poco tempo avevo il libretto pieno di 28 e di 30.
Ogni tanto mio padre mi diceva: “voglio venire alla discussione” oppure “hai sentito di quella che falsificava i voti, l’hanno beccata” . Mi chiedo se avesse dubbi sulla genuinità del mio libretto 😂.

Mirko Galassi

Finita l'università...

Con il finire dell’università mi sono iscritto a 2 corsi di specializzazione finanziati dal Fondo Sociale Europeo, del resto perché pagare un corso se possono pagarti per parteciparvi.

Questi mi hanno dato le basi di grafica, web development e programmazione che poi mi sarebbero servite per trovare lavoro da prima come insegnante per enti di formazione e anche per il CEPU. All’epoca girava un meme di Totti con su scritto “ehi vieni al CEPU ci ho andato anch’io”. Mi faceva morire 😂.

Dopo questi primi lavoretti ho trovato un’opportunità interessante a Padova.
L’azienda lavorava prevalentemente in outsourcing per gruppi bancari e grandi compagnie.

Ma dopo qualche anno mi stancai e decisi che era giunto il momento per una nuova esperienza: l’estero.

Il salto nel vuoto decisivo

Sono stato veramente fortunato perché mi sono trasferito a Dublino e poco dopo, se pur con un inglese scarso, sono riuscito ad entrare in Microsoft ricoprendo il ruolo di Mobile UX Designer. Era il 2008 e di User Experience, in Italia, si parlava molto poco. C’erano giusto Mucignat, Mascaro e Robin Good per fare qualche nome.

Da lì a poco arrivò la crisi della Lehman Brother e il nostro ufficio di 60 persone si sarebbe presto trovato dimezzato. Io ero tra i 30 che non sarebbero stati rinnovati.

Dopo questa esperienza rientro in Italia e mi trasferisco a Milano. Lavoro per il primo financial coach nostrano. Un periodo molto intenso ma che ancora fatico a decifrare.

Di sicuro l’esperienza maturata con quest’ultima opportunità unita alla possibilità di formazione interna mi ha dato gli stimoli e le credenze per intraprendere la mia attività indipendente.

Mirko Galassi Microsoft